In occasione del mio corso di specializzazione per Programmatore di turismo culturale ed enogastronomico partecipo ad una escursione didattica in Franciacorta, nella zona di Brescia e del Lago d’Iseo.
Roma, Stazione Termini. Finalmente incontro dal vivo alcune delle persone che fin’ora ho visto solo in videoconferenza. Nonostante la differenza generazionale i nostri interessi condivisi agiscono rapidamente da collante. Tra una chiacchierata e l’altra arriviamo a Brescia dove ci ricongiungiamo con il resto del gruppo, in tutto siamo 29 partecipanti provenienti un po’ da tutta Italia.
Prima tappa, il Castello di Brescia e passeggiata per i vicoli medievali della città.
Forse non tutti sanno che Brescia conserva diversi resti romani. Il Capitolium o Tempio Capitolino è un tempio situato in Piazza del Foro. Con il teatro e i resti del foro cittadino costituisce il più importante complesso di rovine di edifici pubblici d’età romana presenti nell’Italia Settentrionale.
Pranziamo da 21grammi, un ristorante che aderisce ad un progetto d’inclusione di ragazzi con Sindrome di Down e facciamo una visita guidata del centro storico di Brescia: la Cattedrale, Piazza della Loggia con lo splendido edificio del Comune e la Torre dell’Orologio, Piazza della Vittoria emblema di architettura del ventennio fascista con il grande palazzo delle Poste e il torrione dell’INA, primo grattacielo costruito in Italia e tra i primi in Europa.
Ci trasferiamo quindi col pullman a Castenedolo, nella zona dei Colli dei Longobardi per visitare la cantina Peri-Bigogno, nel settecentesco Palazzo Togni acquistato dalla famiglia Peri nel 1946. La cantina occupa una superficie di oltre 1.000 metri quadrati interrati.
A fine giornata ci portano a Lovere, sulle sponde del Lago d’Iseo. In questo borgo, considerato uno dei più belli d’Italia, alloggiamo presso l’Ostello del Porto.
Per la cena siamo a Darfo Boario Terme al Ristorante La Storia dove ci hanno preparato un menù degustazione con diversi assaggi di specialità locali tra cui un memorabile risotto con cipolla caramellata.
Da Sulzano partiamo per un giro in barca del basso Lago d’Iseo, il Tour delle Tre Isole: San Paolo, Loreto, Monte Isola. Proprio qui nel 2016 l’artista Christo allestì The Floating Piers, un’installazione di land art che consisteva in una rete di pontili galleggianti tra Sulzano, Montisola e l’isola di San Paolo; 100 mila mq di passerella a pelo sull’acqua che attirarono un milione e mezzo di visitatori provenienti da tutto il mondo.
Scendiamo a Peschiera Maraglio, sulla più grande isola lacustre d’Europa, per una degustazione di specialità locali, a l’Isola dei Sapori dove si possono assaggiare le tradizionali sarde essiccate di Montisola ed acquistare salumi, formaggi e birra artigianale, tutti prodotti a Monte Isola.
Proseguiamo fino a Marone dove visitiamo il Frantoio “La Vela”. E’ l’occasione per mettere in pratica le tecniche di degustazione apprese dal nostro docente Marco Oreggia, curatore di Flos Olei, l’unica guida mondiale dedicata all’olio extravergine di oliva. Per prima cosa si scalda bene il bicchierino, si annusa a lungo e infine si assaggia, facendo passare aria ai lati della bocca con un’azione di risucchio.
Ci trasferiamo quindi col pullman in Franciacorta, a Capriolo, per visitare la premiata Azienda vinicola Ricci Curbastro dove si produce lo Spumante secondo il metodo che deriva da quello dello Champagne, inventato dall’abate francese Dom Pérignon. Un tempo venivano definiti champenoise anche gli spumanti prodotti in Italia ma dal 1994 non è più possibile e quindi la denominazione è stata cambiata in metodo “classico” o “tradizionale”.
Il metodo tradizionale è frutto di una lunga ed elaborata lavorazione. Si parte da una miscela di vini bianchi fermi al quale si aggiunge il tiraggio: una miscela di zuccheri e lieviti. Le bottiglie vengono riempite e accatastate in posizione orizzontale. Inizia cosi la presa di spuma provocata dai lieviti che nutrendosi dello zucchero liberano anidride carbonica. Una volta che i lieviti hanno consumato tutto lo zucchero, muoiono e si depositano nella bottiglia dove resteranno da 2 a 5 anni.
Concluso l’affinamento bisogna eliminare i depositi dal vino, per farlo le bottiglie vengono infilate capovolte in speciali rastrelliere dove vengono ruotate ogni giorno di qualche grado finché i fondi non si raccolgono nel collo della bottiglia. E’ la manovra del remuage , un tempo effettuata da mani esperte e oggi affidata alle macchine.
Quando tutti i sedimenti sono vicini al tappo si procede alla sboccatura. Le bottiglie, sempre capovolte, vengono immerse per il collo in una salamoia a -25°C. Si forma cosi un piccolo ghiacciolo che intrappola i depositi, quindi si stappa la bottiglia per farlo schizzare fuori senza eccessiva perdita di pressione. A questo punto, per compensare il vino perduto, si procede ad aggiungere lo sciroppo di spedizione, una miscela di vino invecchiato, acquavite e zucchero di canna in dosi variabili. Segue quindi un ulteriore affinamento in bottiglia per qualche mese.
Terminata la visita torniamo a Lovere per cenare in riva al lago al Ristorante “Le Terrazze” con diversi assaggi di piatti tipici locali come i casoncelli alla bresciana e la polenta con carciofi.
Oggi siamo in Valle Camonica per la visita al Parco Archeologico delle Incisioni Rupestri di Naquane. La guida ci illustra le raffigurazioni preistoriche incise nella pietra risalenti alle età del rame, del bronzo e del ferro. Nel dialetto locale della Valle Camonica le incisioni rupestri vengono indicate col termine di pitoti, ovvero pupazzi.
Per pranzo ci portano all’Agriturismo San Faustino a Ceto dove gustiamo una selezione di salumi e formaggi, il risotto, e delle strepitose tagliatelle preparate con la farina di castagne.
Le mucche hanno appena partorito ed in questo periodo restano al caldo nelle stalle.
Il tragitto in pullman verso la stazione di Brescia è l’occasione per le ultime chiacchierate e per scambiarsi i rispettivi contatti.
Mi sono veramente goduta questa gita, ho scoperto una regione che non conoscevo, ricca di storia, natura, tradizioni gastronomiche e vitivinicole riconosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Ho conosciuto persone interessanti, ci siamo scambiati esperienze, mangiando e bevendo sempre in maniera eccezionale, una bella occasione di “contaminazione” come ha brillantemente definito il nostro Mattia.
Ancora una volta l’Italia si conferma uno scrigno di gemme infinite.
Le foto non sono tutte mie, ho attinto qua e là tra quelle dei miei compagni di viaggio che si sono rivelati dei super fotografi.
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